Domos de Jànas
Ultima modifica 12 settembre 2023
Come il nome popolare indica, è ancora opinione diffusa che queste grotticelle artificiali fossero le case di fate-streghe, le janas appunto, e si osserva una certa resistenza ad ammettere che furono le tombe delle popolazioni dal periodo Neolitico fino al Calcolitico. La tradizione popolare però, come spesso accade, non è del tutto fondata sulla fantasia.
Ad osservare questi monumenti oltre l'ingresso, che si configura come un vero accesso ad un'abitazione, possiamo constatare che sono realizzati spesso come vere e proprie abitazioni, ora semplici e ora complicate nella planimetria, con stanze centrali e ambienti collaterali. Insomma dalle domos de janas possiamo in qualche misura avere più che una suggestione, ma una vera e propria fonte di informazioni sull'architettura delle antichissime abitazioni di quei popoli.
Anche nel territorio di Loculi sono presenti numerose domos de janas le cui peculiarità rivestono un certo interesse scientifico e il loro studio approfondito può contribuire ad ampliare lo stato delle conoscenze.'' Si aprono tutte in frontoni verticali di roccia omogenea, in posizioni facilmente accessibili, spesso affiancate e disposte su uno stesso piano. Dallo schema semplice monocellulare (domos di Pira 'e Tusu, Locurréris e Ena Longa), si passa allo schema pluricellulare (domos di Tùrrighe, Pira 'e Tusu e Puntèri) variamente articolato.
Interessanti, anche se sommarie, e talora inesatte, le descrizioni di queste domos fatte nel 1933 dal Taramelli: ''La domus de gianas di Locurreris, bella grotticella artificiale scavata nel fianco della collina a nord del villaggio. E una cameretta regolare, capace di tre o quattro uomini, con porticella regolare ''
La domo attualmente detta di Puntèri è descritta dal Taramelli come di ''Pedras Arbas, a nord del villaggio; cameretta scavata nel masso, con porta,e pareti regolari''. Lo stesso autore segnala ''La domos de gianas di Ena Longa, presso Monte Cottinas; è ad una sola cella, con porta ben lavorata e del diametro di 2 mt, Taramelli, forse, non era venuto a conoscenza della domo di Sos Mòjos, che viceversa è stata segnalata dal Soldati nel 1936, così come si rileva dalla relazione che trascrivo: ''A circa un chilometro da santa Cecilia, sulla strada che porta a Loculi e Galtelli, si trova un grande masso che misura in lunghezza m 5,15 e m 1,70 in altezza nel punto più elevato.